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La crisi idrica porta l’attenzione su una questione basilare per il futuro di tutti: la conservazione dell’acqua.

E’ la solita cronaca di una morte annunciata, quella per cui si poteva fare e non s’è fatto, complici gli interessi politici e personali e la malagestione dei servizi essenziali. In questo momento siamo al 40-50{978986fa221bfccd14e11ed775f1026f87f021ad14b87cc6cb863838310b8241} di quantità di acqua piovuta in meno rispetto alle medie degli ultimi anni, e fino al 70{978986fa221bfccd14e11ed775f1026f87f021ad14b87cc6cb863838310b8241} di neve in meno. E il Po ha una portata fino all’80{978986fa221bfccd14e11ed775f1026f87f021ad14b87cc6cb863838310b8241} in meno.

A tutto ciò si aggiunge tutta una serie di cause di cui noi siamo direttamente responsabili (non che non lo siamo anche della crisi climatica in generale) per cui in Italia non si è mai fatto abbastanza per preservare la disponibilità dell’acqua: troppi sprechi a causa di una rete idrica colabrodo, elevati tassi di inquinamento, devastazione delle zone umide e dei fiumi e la gestione inadeguata delle infrastrutture.

OSPITE di QUEST’ OGGI dunque di MONITOR: TONINO BERNABE’, PRESIDENTE ROMAGNA ACQUE.

Con lui si affronteranno i temi delle cause della siccità ed anche porteremo l’esempio virtuoso della DIGA DI RIDRACOLI, ovvero l’invaso dell’Alto Bidente figlio di una visione che ha compreso per tempo il bisogno di acqua del proprio territorio, cercando di integrarlo con l’ambiente circostate, riuscendoci. Infatti al LAGO E ALLA DIGA DI RIDRACOLI si possono effettuare TANTE ESPERIENZE IN MEZZO ALLA NATURA. L’utile ed il dilettevole che viaggiano a braccetto, in Emilia Romagna si può.

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